L’ ernia iatale (EI) consiste nella fuoriuscita di parte dello stomaco attraverso lo iato esofageo del diaframma.

Piccole EI asintomatiche possono essere evidenziate in corso di esami radiologici del tubo digerente. La loro incidenza aumenta con l’età e può essere presente in più della metà dei soggetti dopo i 60 anni. La presenza di EI compromette la chiusura completa dello sfintere esofageo inferiore che separa l’ esofago dallo stomaco; pertanto, in sua presenza, l’esofago risulta più suscettibile al danno da reflusso acido contenuto nello stomaco.

L’EI è spesso causa di disturbi quali bruciore retro sternale (o pirosi), rigurgiti acidi, deglutizione dolorosa e difficile (o disfagia), reflussi acidi gastro-esofagei. Questi ultimi possono causare col tempo lesioni mucose dell’esofago con sviluppo di erosioni esofagee (l’esofagite endoscopicamente documentabile si associa nel 33 % ad EI), emorragie, restringimenti cicatriziali e complicanze tardive temibili  come la condizione precancerosa nota come esofago di Barrett.

L’ EI è condizione anatomica permanente a predisposizione familiare; col tempo, può aumentare nelle sue dimensioni. Il soggetto con EI deve essere educato a modificare il proprio stile di vita, deve essere incoraggiato ad adottare scelte alimentari precise come pure un coerente comportamento farmacologico.

Consigli igienico – dietetici e farmacologici

Le raccomandazioni consigliate per il trattamento a lungo termine del soggetto con EI sono simili a quelle della malattia da reflusso gastroesofageo. Si passa da semplici consigli igienico-dietetici, sino a trattamenti endoscopico/chirurgici per le forme più gravi e complicate.

regole igieniche

  • elevare la testiera del letto di18 cm. con appositi sostegni che diano una inclinazione totale del letto di circa 10 % (sconsigliati i cuscini!)@
  • ridurre il peso corporeo, ove necessario#
  • abolire gli abiti stretti in vita, cinture o corsetti
  • coricarsi almeno tre ore dopo l’ingestione di alimenti

adeguamenti dietetici

  • pasti piccoli; è noto che i sintomi siano maggiori nel periodo postprandiale specie dopo un pasto abbondante
  • ridurre o eliminare: pomodoro e derivati (succhi assunti come aperitivo*, pomodori in insalata; salse sughi sui primi piatti sono ammessi), agrumi e spremute #, succhi di frutta*, macedonie ^(ammessa se privata di buccia); frutta secca; aromi (aglio, cipolla…)^e cibi speziati, pizza, brodi di carne e dado (eccetto vegetali);  latte di qualsiasi tipo (scremato, intero…) e yogurt; cioccolato o qualsiasi alimento con cacao^; menta e preparati con essa (caramelle…) ^ e chewing-gum; alcolici in genere (vino bianco, birra, aperitivi…)#; aceto e sottaceti; tabacco di sigaretta, caffè, cola # (comprese tutte le bevande gasate); cibi ad alto contenuto di grassi (eccetto olio e burro nelle quantità da condimento)@ fritti in genere#, cibi tipici dei “fast-food” (hamburger…)

controindicazioni farmacologiche (in tali casi consultare il proprio medico o lo specialista)

  • farmaci che riducono la pressione dello sfintere esofageo inferiore: nitroderivati (terapia antianginosa), calcioantagonisti (terapia antiipertensiva), anticolinergici (terapia antispastica), progesterone (terapia anticoncezionale), ansiolitici, ipnotici, antidepressivi, teofillina (terapia antiasmatica)
  • farmaci che diminuiscono la motilità esofagea: calcioantagonisti, nitroderivati, anticolinergici
  • farmaci irritanti diretti la mucosa esofagea: tetracicline , chinidina, potassio, sali di ferro, antiinfiammatori non steroidei

__________________________

Gli effetti biologici indotti da fattori comportamentali e dietetici nei soggetti con EI possono essere diversi in base all’evidenza scientifica:

@ consistente      # suggestiva      * debole       ^ anedottica

[1]

 


[1] Dott Basilico Mauro Via Val Maira 14 Milano



Pubblicato in: Gastroenterologia

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